giovedì 22 settembre 2005

Posso scrivere i versi...
Pablo Neruda

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.

In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.

Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.

Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.

Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.

D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.

E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.

Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

1 commento:

  1. questa è la mia poesia preferita fra tutte le mie poesie preferite..ceh pure sono tante...



    ti lascio i miei versi....



    Io vado sola



    Io vado sola

    e lascio,

    dietro di me,

    pallide ombre

    che non mi ’hanno saputa amare.

    A ognuna ho dato qualcosa

    da pezzi di cuore estratto.

    Incedo nel mio viaggio

    senza voltarmi indietro

    regina del mio mondo

    non voglio sudditanza.

    A falsi amori scelgo

    fumanti tragiche rovine

    che in solitari versi

    canto.

    Io passo,

    e come il tempo

    scavo

    con lento giro di lancette,

    la superficie piana

    di cuori levigati:

    appena un solco resta

    un tiepido rimpianto

    pensiero che ritorna

    e rimane fine a sé stesso.

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