venerdì 31 marzo 2006



per sorridere un poco...

incidente di lavoro che puo' capitare ad una casalinga...

giovedì 30 marzo 2006

 



Nelle fonde segrete di tristezza



Dove il Destino ormai mi ha relegato



E mai penetra un raggio rosa e lieto



E io solo con la Notte, ospite ostile,



 



vivo come un pittore che un sardonico Iddio



ha dannato a dipingere su tenebre



e, cuoco di funebri voglie,



metto a bollire e mastico il mio cuore,



 



s’accende a tratti, e s’allunga, e s’espande



uno spettro di grazia e di splendore.



Dal suo orientale muoversi sognante



 



Ravviso, come giunge alla misura



Di se stesso, la mia Visitatrice



soave – nera, eppure luminosa.



 



BAUDELAIRE



 


martedì 28 marzo 2006

 


Oggi che t’aspettavo



Non sei venuta.



E la tua assenza so quel che mi dice,



la tua assenza che tumultuava,



nel vuoto che hai lasciato,



come una stella.



Dice che non vuoi amarmi.



Quale un estivo temporale



S’annuncia e poi s’allontana,



così ti sei negata alla mia sete.



 



VINCENZO CARDARELLI



 


lunedì 27 marzo 2006

domenica 26 marzo 2006



Buona domenica
dal mare e dal sole



Cagliari - Spaggia del Poetto

venerdì 24 marzo 2006




Ricordo






Quieta voglio ringraziare il mio destino:



mai ti perdo del tutto.



Come una perla cresce nella conchiglia,



così dentro di me



germoglia dolcemente il tuo essere bagnato di rugiada.



Se infine un giorno ti dimenticassi -



allora sarai tu sangue del mio sangue



allora sarai tu una cosa sola con me -



lo vogliano gli dei.






KARIN BOYE




mercoledì 22 marzo 2006




Come se ogni bacio



fosse d'addio,



mia Cloe, baciamoci amando.



Che forse già si posa



sulla nostra spalla la mano che chiama



alla barca che non viene se non vuota;



e che in un solo fascio



lega ciò che l'uno per l'altro fummo



all'altrui somma universale della vita






FRNANDO PESSOA







martedì 21 marzo 2006



Altro appuntamento domani alla libreria dove lavoro.

Presentiamo il romanzo Getsemani di Francesco Abate (già arrivato alla seconda edizione)
Una storia dal forte impatto emotivo, illuminata da lampi di humor feroce e percorsa da una pennellata di noir. Quasi una discesa agli inferi in un quartiere che già dal nome, Getsemani, non può promettere niente di buono.

Questa è la locandina (creata da me naturalmente)




lunedì 20 marzo 2006




Io t'adoro come la volta notturna



o vaso di tristezza, grande taciturna,



e t'amo tanto più, bella se fuggi,



quasi sommando, o mia notturna gioia,



con ironia le leghe che separano



dal mio petto le azzurre immensità.






Vengo all'attacco, insisto su di te



come un grumo di vermi su un cadavere e t'amo



o animale implacabile e crudele,



anche nel gelo che ti fa più bella!






BAUDELAIRE




domenica 19 marzo 2006


19 marzo


Approfitto di questo giorno per un ricordo di mio padre.
Era ancora giovane quando è morto e io ero un ragazzino.

Auguri a tutti di avere un papà come quello che mi ricordo io.



... e buona domenica !!!

venerdì 17 marzo 2006




Nel sognarti dormente molte volte



come non mai t'ho vista,



la brama dei miei occhi tanto accresci



che mi scordo di te.



Chè sognandoti in intimo abbandono



non altro se non donna,



nel vederti caduta dal tuo trono,



soccombere ti vedo.



Dentro il lungo mio sguardo un lungo bacio,



ma un bacio ch'è di morte,



che ti strugga ed in grazia d'esso sento



quel che acquistai perdendoti.






MIGUEL DE UNAMUNO











giovedì 16 marzo 2006




Silenzio, tepore ...






C'è silenzio e tepore



in questa romita stanza ov'io ti attendo,



e una porpurea rosa,



già stanca, sul ciglio di languire,



anch'essa ansiosa del tuo bruno sguardo,



così tenera è l'ora



ch'io mi trasmuto in taciturna grazia,



mite rosa,



tepore sulle tue palpebre, carezze d'ombra.






Sibilla Aleramo



martedì 14 marzo 2006




Sole e miele






Prendi dalle mie palme per tua gioia



un po' di sole ed anche un po' di miele,



come voglio l'api di Persèfone.






Nave non ormeggiata non si salpa



ne s'ode l'ombra avvolta di pelliccia,



né qui al mondo si vince la paura.






I baci ci rimangono soltanto,



baci così pelosi come l'api,



che muoiono lasciando l'alveare.






E ronzan nelle notti di dicembre:



la loro patria è il bosco del Taigèto,



e cibo, il tempo, l'edera e la menta.






Prendi il mio fiero dono per la tua gioia,



l'arido e brutto vezzo d'api morte



che il miele sanno transmutare in sole.






Osip Mandel Stam




lunedì 13 marzo 2006




La ciocca ritrovata






Lui ritrova nella memoria



La ciocca di lei castana



Non par vero ma ti ricordi



Dei nostri due destini strani






Di boulevard de la Chapelle



Del bel Montmartre e di Auteuil



Me lo ricordo mormora lei



Il giorno che ho passato la tua soglia






Vi cadde come un autunno



La ciocca del mio ricordo



E la sorte di noi che ti stupisce



Si sposa al giorno che finisce






APPOLLINAIRE







domenica 12 marzo 2006

venerdì 10 marzo 2006

 



Fra le tue braccia amore è morto



Te lo ricordi quell’incontro



Lo rifarai l’amore è morto



E ti ritorna incontro



 



Io penso cos’era di tenero



La primavera ch’è stata



Stagione addio! Così tenero



Sarà quando sarai tornata



 



APOLLINAIRE



 

giovedì 9 marzo 2006




Una notte






Era volgare e squallida la stanza,



nascosta sull'equivoca taverna.



Dalla finestra si scorgeva il vicolo,



angusto e lercio. Di là sotto voci



salivano, frastuono d'operai



che giocavano a carte: erano allegri.






E là, sul vile, miserabile giaciglio,



ebbi il corpo d'amore, ebbi la bocca



voluttuosa, la rosata bocca



di tale ebrezza, ch'io mi sento ancora,



mentre che scrivo (dopo si gran tempo!),



nella casa solinga inebriare






COSTANTINOS KAVAFIS




mercoledì 8 marzo 2006

Appuntamento

Domani alle 19:30 alla libreria Dettori di Cagliari (che sarebbe quella dove lavoro io) Un incontro con il giovane scrittore Nicola Lecca per presentare il suo ultimo libro "Hotel Borg" edito da Arnoldo Mondadori editore.



Il libro
Questa è la storia di cinque persone che, presto, si troveranno insieme. Questa storia accade per lo più in Islanda: un'isola di ghiaccio, piena di lava, di vento e di gabbiani coraggiosi che camminano lungo i marciapiedi della capitale anche quando, talvolta, ci sono dei passanti. Si svolge tra queste poche strade, ma, sopratutto, si svolge nella coscienza più segreta di ognuno dei protagonisti. Proprio come un quadro di Miró, questa storia non ha una prima donna, ma non ha neanche un primo uomo e tutti i personaggi esistono insieme, condividendo il medesimo spazio, senza comunicare tra loro anche quando, effettivamente, si trovano molto vicini. Eppure c'è un filo che li lega in una maniera invisibile. Si tratta di un filo di confine, di un limite: il loro limite umano. Ed è proprio dentro a questa inevitabile limitazione che essi si muovono ed esistono insieme. Alexander Norberg, il celebre direttore d'orchestra, coinvolgerà nel suo concerto d'addio Rebecca Lunardi, una donna complicata e cinica ormai al termine della propria carriera, e Marcel Vanut, un ragazzetto prigioniero di genitori avidi che lucrano sull'unicità della sua voce senza permettergli mai alcuno svago. Su di loro incombono due figure inquietanti: Hákon, padre segreto di molti figli e maestro di vita sregolata per i giovani di Reykjavík, e Oscar, impiegato in un albergo di lusso londinese con l'unico compito di salutare, inchinandosi, i clienti che arrivano e quelli che vanno via. Alexander, Rebecca e Marcel, così come Hákon e Oscar, sfideranno le regole del destino offrendo le proprie speranze al buio islandese: un buio invernale pieno di nebbia capace di rendere ogni accadimento misterioso.

L'autore

Nicola Lecca è nato a Cagliari nel 1976. La sua opera d’esordio “Concerti senza orchestra” (Marsilio, 1999 – Terza edizione) è finalista al Premio Strega e riceve anche il Premio Rhegium Julii per l’opera prima, il Premio Selezione Chiara e il Premio Basilicata. Nel 2000 pubblica, sempre per Marsilio, il Romanzo “Ritratto Notturno” e vince il Prix du Premiere Roman. L’opera viene tradotta ed edita in Olanda da Prometeus. Alla sua raccolta di racconti “Ho Visto Tutto” (Marsilio, 2003 – Seconda edizione) è stato assegnato il Premio Hemingway per la letteratura.


Nel marzo del 2006 Mondadori ha pubblicato il suo nuovo romanzo "Hotel Borg" nella collana “Scrittori Italiani e Stranieri”.


martedì 7 marzo 2006

Domani è la festa della donna



e siccome tutti inonderanno tutto di auguri,



e siccome secondo me le donne vanno festeggiate ogni giorno (come io cerco di fare).



Oggi 7 marzo, dedico questa poesia a tutte le donne che la leggeranno e pure a quelle che non la leggeranno.



Franco











Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.



I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.



Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.



Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.







Rabindranath Tagore



lunedì 6 marzo 2006




Come un melo tra gli alberi del bosco,



il mio diletto fra i giovani.



Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo,



e dolce è il suo frutto, al mio palato.



Mi ha introdotto nella cella del vino



e il suo vessillo su di me è amore.



Sostenetemi... rinfrancatemi,



perché io sono malato d'amore.






CANTICO DEI CANTICI







Franco Murer

domenica 5 marzo 2006




La vita è ironica.



Spesso, quando tentiamo di essere delicati e tolleranti, offendiamo gli altri.



Bisogna fare molta attenzione quando si parla con le persone.



Se dico a qualcuno: “Capisco che tu la pensi così, ma, quando avrai più esperienza, comprenderai meglio questo argomento”, quella persona si infuria, mi volta le spalle e se ne va.



Se, invece, io dicessi: “Stai facendo una sciocchezza”, quella stessa persona mi presterebbe la massima attenzione e passerebbe il resto della giornata a discutere con me.






Kahlil Gibran - “Lettere d'amore del Profeta”





Buona domenica!

giovedì 2 marzo 2006




Dopo una notte e un giorno d'amore



Krishna e Radha infine si giacquero ...



Il marchio dei denti di lei



sugli omeri di lui,



delle unghie di lei



sul dorso di lui:



tutto il corpo di lui recava segni



degli invasati abbracci di lei.



Un dio reca su di sé i segni



di quanti lo amano






SURDAS







mercoledì 1 marzo 2006




Coprimi di fiati ardenti:



freme, su per il dorso, lo stupore



per ricadere a cascata,



poi, in cori di liquidi suoni e



tremiti del grembo,



trafitture e morsi



insegnando nuovi diletti.



E quando tutto credo ormai finito,



ah, fammi debole ancora con baci



di piuma alitati su per le gambe,



incantevole tuo disarmarmi



con deliziosi imprevisti.



Reinventami tutta intera, da capo ...






MARCIA SINGER