venerdì 2 settembre 2005

Giunse così settembre, e con esso il mio compleanno, che era il giorno tre, e di domenica.

Avevo trascorso tutta quella settimana a Guiàes, nei preparativi della vendemmia, e al mattino presto di quella domenica illustre, m'affacciai al balcone della camera del compianto zio Affonso, vigilando la strada per cui doveva comparire il mio Principe, che sarebbe venuto infine a visitare la casa del suo Zé Fernandes. La zia Vicencia, fin dall'alba, correva affaccendata dalla cucina alla dispensa, poiché, desiderando presentare al mio Principe "le personalità" della montagna, aveva invitato a pranzo alcune famiglie amiche dei dintorni, quelle che possedevano carrozze o barrocci e potevano così rincasare tardi, per le strade malsicure, dopo un balletto campestre nel cortile, che era già stato ornato, per questo scopo, con lanterne cinesi.


JOSE' MARIA DE ECA DE QUEIROZ
 La città e le montagne, 1901 (post.)



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