sabato 17 settembre 2005

"Ma bene," pensò il giovine signore Andrea von Ferschengelder, quando il barcaiolo quel di 17 settembre 1778 gli ebbe posato la valigia in cima alla scala di pietra e si allontanava, "ma benissimo, costui mi pianta qui e festa signori, carrozze a Venezia non ce ne sono, chi non lo sa, un facchino, e che verrebbe a farci? è un angolo sperduto dove non passa un cane. Come se alle sei del mattino si facesse scendere di posta sulla Rossauerlande o tra i Weissgarber chi non è pratico di Vienna. So la lingua, e con questo? fanno di me quel che vogliono egualmente. E come rivolgersi a gente che non s'è mai vista e se ne sta dormendo placidamente — busso e dico: ehi, di casa?" — Sapeva che non l'avrebbe fatto, — intanto passi si avvicinavano sul lastrico sonoro netti e distinti nel silenzio del mattino, ci volle del tempo perché si facessero vicini, e un uomo in maschera uscì da una piccola calle, si avviluppò stretto nel mantello, lo tenne chiuso con tutte e due le mani, e fece per attraversare la piazza.


HUGO VON HOFMANNSTHAL
Andrea o I ricongiunti, 1930 (post.)



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