Il 5 settembre 1395 non ci fu milanese che non cercasse un posto nella piazza di Sant'Ambrogio. Era uno spettacolo di grandezza che rendeva pensosi gli antichi spiriti guelfi e comunali, ma che affascinava tutti. S'erano viste tante incoronazioni imperiali; ma non s'era mai visto incoronato un milanese.
Nella dolce mattina appena brumosa, l'uscita della cavalleria dal castello di Porta Giovia è coloritissima, folta di principi di ambasciatori e di vescovi, seguita da una turba di cantanti e di musici che in ordine vivace si dispongono sulla piazza. Un palco ad anfiteatro coperto di tessuti purpurei occupava la parte della cittadella – le mura descritte dal Petrarca – di fronte alla chiesa. Lo riparava un gran baldacchino d'oro. Giangaleazzo e i familiari, il messo imperiale, i condottieri celebri, coloro che avevano una carica nello stato, stavano sotto il cielo d'oro; una squadra di veterani fedelissimi viscontei facevano la guardia. Sventolavano le biscie verdi sulle bandiere.
MARIA BELLONCI
Tu vipera gentile, 1972
;-)
RispondiEliminaun saluto affettuoso
RispondiEliminabacibà
Concordo, poi si rischia troppo ;)
RispondiEliminaUn bacione!