mercoledì 21 settembre 2005

La lettera era datata 18 settembre 1952 (eravamo ormai al 22 settembre) e Lo indicava il seguente indirizzo: ,,Fermo posta, Coalmont» (Non «Virginia>>, non «Pennsylvania», non «Tennessee»... e neppure «Coalmont», del resto... ho camuffato tutto, amor mio). Opportune ricerche appurarono che si trattava di un piccolo centro industriale a circa milletrecento chilometri da New York. Pensai dapprima di viaggiare per tutto il giorno e per tutta la notte, ma poi cambiai idea e mi riposai per un paio d'ore, verso l'alba, nella stanza di un albergo per automobilisti, pochi chilometri prima della  cittadina. Ero pervenuto alla conclusione che il demone, questo Schiller, fosse un rappresentante di automobili e che avesse forse conosciuto la mia Lolita dandole un passaggio a Beardsley – il giorno in cui ella aveva forato una gomma della bicicletta mentre si recava dalla signorina Emperor– e combinando magari qualche pasticcio sin da allora.



VLADIDIIR NABOKOV
Lolita, 1955


6 commenti:

  1. lo-li-ta...lo-li-ta...

    bacibà

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  2. Come sempre...trovi cose interessanti da postare. Baci Silvana

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  3. mi e'venuto tutt o bisnco come mai

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  4. ho cambiato template perche'veniva tutto bianco, sei in chat?stasera ero disponibile

    che fai e'un po'che nn ti si vede

    a ciao

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  5. non so'cos'e'successo va be'pazienza

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