lunedì 18 luglio 2005

Un giorno, il 18 luglio 1936, un uomo dalla barba rossa, con cappello e bastone, passava su un asino bianco per le vie di Guernica. Era mezzogiorno e, barcollando dal caldo, l'uomo si fermò in piazza proprio davanti alla nostra casa, superbo su quell'asino come un imperatore e, come fanno i bovari in montagna, emise un lungo grido: «Eloheee! ». Noi bambini accorremmo dal giardino e giù dalle scale e attraverso l'atrio dal magico tetto di vetro azzurro dove i quattro più piccoli giocavano al Paradiso terrestre: uno era Adamo ed Eva, uno il melo, uno l'angelo con la spada, e Modesta faceva da serpente in silenzio; corremmo da tutti gli angoli della casa fresca nella strada affocata e disposti elegantemente davanti al forestiero gridammo, cantando come lui: «Eloheee!» a due voci.


HERMANN KESTEN

I ragazzi di Guernica, 1939


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