«In quel momento estremo avvenne qualcosa d'imprevisto, che mi recò la salvezza, la salvezza almeno per un certo tempo. Era la fine di luglio, un giorno buio, coperto, piovoso: mi ricordo con esattezza questo particolare, perché la pioggia tambureggiava contro i vetri del corridoio attraverso il quale venivo condotto all'interrogatorio. Nell'anticamera del giudice istruttore dovetti aspettare. [...] E mi fecero aspettare particolarmente a lungo quel giovedì, 27 luglio, aspettare in piedi nell'anticamera per due ore buone; mi ricordo con tanta esattezza anche di questa data per un particolare motivo, perché nell'anticamera dove io – senza potermi sedere, naturalmente – dovetti starmene impalato per due ore, era appeso un calendario, e non so descriverle con quanta avidità di cose stampate, di cose scritte continuai a fissare quella cifra, quella parola, "27 luglio" sulla parete; le divoravo quasi nel cervello.»
STEFAN ZWEIG
Novella degli scacchi, 1941
l'afa ammazza pure me che amo il caldo
RispondiEliminaieri sera ho avuto gente chissa'stasera non so'ciao
27 luglio... una data storica per gli appuntamenti: in due anni una delusione e un bidone.... credo che cambierò data per qualsiasi incontro!!!
RispondiEliminabacibà
ciao come te la spassi?stasera sono qui
RispondiEliminase vuoi fai un fischio ciao