giovedì 14 luglio 2005

Andai allo scaffale e afferrai una storia della città di Parigi, che sfogliai restando in piedi. C'erano piante e disegni dell'antico quartiere sulla riva sinistra. E nella mia memoria affiorò quello strano 14 luglio che avevamo trascorso davanti all'osteria nella stretta, antichissima Rue de l'Hirondelle, seduti davanti a un barile a guardare la danza delle fanciulle del vicino "hotel", in abiti variopinti. E rividi fra loro il giovane dai capelli rossi che suonava lo sconosciuto strumento simile a un flauto. Ma la danza divenne più rumorosa e coprì la sua esile musica. Lui tossì come un tisico e i suoi suoni si fecero più stridenti e si interruppero. Allora gettò lo strumento, lo calpestò e gridò: «Voglio cantare» e crollò a terra.


FRANZ HESSEL

Romanza parigina, 1920


1 commento:

  1. Adoro la casa editrice Adelphi (spesso ospita delle vere perle), adoro anche gli scrittori del 900, grandissimo pezzo di alta letteratura che ho molto apprezzato. Ciao :-)

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