sabato 9 luglio 2005

9 luglio, mezzanotte.

A forza d'attenzione (tensione) mi è venuto un sonno violento e improvviso. Spiavo i vostri passi, non volevo potermi dire, un giorno, che vi avevo mancato – nel triplamente triste senso di: mancare un'occasione, mancare di rispetto a un'Altezza e – come una madre manca al proprio figlio; foss'anche una sola volta, per colpa mia. Mi sono stesa a terra, la testa sul gradino del balcone, ben al liscio, ben al duro, per non addormentarmi. Alzo gli occhi, i due battenti della porta e tutto il cielo.


MARINA CVETAEVA

Le notti fiorentine

1 commento:

  1. Mi è piaciuta la frase finale dell'intervento "Alzo gli occhi, i due battenti della porta e tutto il cielo". Il cielo è sempre lì eppure a volte è quasi una scoperta: un pezzetto di cielo nascosto tra gli alberi, il riflesso dell'azzurro sul lago, il cielo visto attraverso un caleidoscopio. Il cielo di notte. E' come se ce ne fossero tanti di cieli, uno per ogni momento della giornata. E non sempre si riesce a percepirlo davvero, solo se si sgombra la mente ci entra il cielo.

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