Il giorno dopo. 16 luglio, ripresi lo stesso cammino ed essendomi inoltrato di più, vidi che la prateria e il ruscello non andavano più lontano perché incominciavano i boschi. Colà trovai diverse specie di frutta, specialmente dei poponi che coprivano il suolo, uva penzolante dalle viti, con grappoli ben gremiti e coloriti, a tiro per la vendemmia. Questa scoperta mi cagionò gioia e stupore insieme.
Ma io seppi moderare il mio desiderio e profittare di un'esperienza che era stata funesta per altri, perché mi ricordavo d'aver veduto, in Barberia, alcuni inglesi, schiavi come me, che erano stati colti dalla febbre e dalla dissenteria a forza di mangiar uva. Trovai però la maniera di rendere eccellente questa frutta facendola seccare al sole; speravo, come di fatto avvenne, di avere un cibo sano e gradevole nell'autunno.
Passai colà tutta la giornata: la sera non mi parve opportuno di ritornare a casa e per la prima volta, dal principio della mia vita solitaria, passai la notte fuori. Scelsi un rifugio simile a quello della prima notte dopo il naufragio, un folto albero sul quale dormii di un sonno profondo.
DANIEL DEFOE
Robinson Crusoe, 1719
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