Sotto la luce spietata mi riconobbi. Di spalle sul piccolo letto di ferro. più vecchio, dimagrito e molto pallido, c'ero io, gli occhi perduti sulle alte modanature di gesso. Mi giunse la voce. Non era precisamente la mia; era quella che sento solitamente nelle mie incisioni; ingrata e priva di sfumature.
«Che strano» diceva, «siamo due e siamo la stessa persona. Ma nulla è strano nei sogni.»
Chiesi sgomento: «Allora, tutto questo è un sogno?».
«È, ne sono certo, il mio ultimo sogno.» Con la mano mostrò il flacone vuoto sul marmo del comodino.
«Tu avrai molto da sognare, però, prima di giungere a questa notte. In che data sei?»
«Non saprei con precisione» gli dissi confuso. «Ma ieri ho compiuto sessantun anni.»
<Quando la tua veglia arriverà a questa notte, ne avrai compiuti ieri ottantaquattro. Oggi è il 25 agosto 1983.»
Tanti anni bisognerà aspettare» mormorai.
JORGE LUIS BORGES
25 agosto 1983, 1977
SEI FAVOLOSO..
RispondiEliminanon potevo andare a letto senza
RispondiEliminariportare modifiche ero al tel lavoravo
e e parlavo a domani ciao
ciao !beh mi e' piaciuto il tuo post e mi sono soffermata a leggerlo
RispondiEliminararamente nei sogni un uomo o donna
si rivede,
uno sogna di amici,parenti ,cani , gatti ,ma mai di se stesso ,
come in questo in caso.