giovedì 25 agosto 2005

Sotto la luce spietata mi riconobbi. Di spalle sul piccolo letto di ferro. più vecchio, dimagrito e molto pallido, c'ero io, gli occhi perduti sulle alte modanature di gesso. Mi giunse la voce. Non era precisamente la mia; era quella che sento solitamente nelle mie incisioni; ingrata e priva di sfumature.


«Che strano» diceva, «siamo due e siamo la stessa persona. Ma nulla è strano nei sogni.»


Chiesi sgomento: «Allora, tutto questo è un sogno?».


«È, ne sono certo, il mio ultimo sogno.» Con la mano mostrò il flacone vuoto sul marmo del comodino.


«Tu avrai molto da sognare, però, prima di giungere a questa notte. In che data sei?»


«Non saprei con precisione» gli dissi confuso. «Ma ieri ho compiuto sessantun anni.»


<Quando la tua veglia arriverà a questa notte, ne avrai compiuti ieri ottantaquattro. Oggi è il 25 agosto 1983.»


Tanti anni bisognerà aspettare» mormorai.


JORGE LUIS BORGES
25 agosto 1983, 1977



3 commenti:

  1. non potevo andare a letto senza

    riportare modifiche ero al tel lavoravo

    e e parlavo a domani ciao

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  2. ciao !beh mi e' piaciuto il tuo post e mi sono soffermata a leggerlo

    raramente nei sogni un uomo o donna

    si rivede,

    uno sogna di amici,parenti ,cani , gatti ,ma mai di se stesso ,

    come in questo in caso.

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