lunedì 22 agosto 2005

Così arrivò il ventidue di agosto e così vennero le tre Notti di Ferro.


 La prima Notte di Ferro.

Alle nove il sole tramonta. Sopra la terra si stende un'ombra opaca, si vedono alcune stelle e, due ore dopo, appare un barlume di luna. Col fucile e col cane me ne vado nel bosco, accendo un focherello e il bagliore della fiamma si insinua fra i tronchi dei pini. Non c'è brina.

La prima Notte di Ferro! dico fra me. E una gioia violenta per il tempo e il luogo mi confonde e mi scuote stranamente...

Un evviva a voi, uomini e animali e uccelli, per la notte solitaria nelle foreste, nelle foreste! [...]

Un ringraziamento per la notte deserta, pei monti, per il fruscio della tenebra e del mare che mi romba nel cuore! Un ringraziamento per la mia vita, per il mio respiro, per la grazia di poter vivere questa notte. Di ciò ringrazio con tutto il cuore. Ascolta verso oriente, ascolta verso occidente, ascolta! E l'Eterno Iddio! Questo silenzio che mi ronza negli orecchi è il sangue bollente dell'universo, è Dio che tesse la trama della terra e di me stesso.


KNUT HAMSUN Pan, 1894







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