mercoledì 3 agosto 2005

E poi lo ricordo bene (come se fosse oggi) il pomeriggio del tre agosto 1902... Una madre può parlare a cuore aperto con un figlio grande... Quanti anni hai adesso?»

«Quarantasette   

«Hai la tua età!... Il pomeriggio del tre agosto 1902, dopo che, sì insomma, saresti nato tu, io cantavo come un cardellino, e lui invece aveva la fronte diafana che gli si vedeva trasparire il mal di testa come un serpente attorcigliato al povero cervello... Perché la natura non lo aveva fatto per quelle cose... Era freddo, freddo, freddo, che non sarà più freddo ora dopo trent'anni dalla morte. E io so perché. L'ho letto in un libro. I figli, che vengono concepiti mentre i genitori sono affetti da quella malattia che aveva allora tuo nonno, vengono su anemici, soggetti all'emicrania, e freddi... Freddi, caro Paolo, freddi come il ghiaccio...»


VITALIANO BRANCATI

Paolo il caldo, 1955 (post.)


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