giovedì 25 agosto 2005

La Gran Vecchia morì di domenica, ventisei agosto del millenovecento, ultimo giorno d'una settimana ch'era tutta stata di ferocissimo sole. Invano gli uomini implorarono cantando in coro e sonando forte l'organo: il cielo era rimasto immobile, le sorgenti su perla montagna screpolata morivano e i fiori nei giardini stavan secchi come sotto le campane di vetro dei cassettoni. Si spaccavano le pietre dal caldo contro il ventre delle lucertole, gli uomini guardavano imbambolati la donna da lontano. Perché gli usignoli eran caduti morti dalla cima dei lecci le cicale stridevano anche la notte.


Il giorno che morì la Gran Vecchia, la luce tesa nel cielo per il gran sforzo s'era fatta bigia verso il vespero e purpurea un istante, poi nera tutt'a un tratto appena caduto il sole: questa fu l'ora che cominciò quella morte, sotto poche stelle pesanti.


MASSIMO BONTEMPELLI
Gente nel tempo, 1937



1 commento:

  1. personalmente preferirei sopravvivere anche a questo infausto giorno!

    bacibà

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