venerdì 19 agosto 2005


19 agosto 17**



Ieri lo straniero mi ha detto: «Avrete senz'altro capito, capitan Walton, che ho sofferto grandi e incomparabili disgrazie. In un primo tempo ero determinato a portare la memoria di questi dolori nella tomba; ma voi mi avete convinto a mutare proposito. Voi cercate sapienza e saggezza, come anch'io ho fatto un giorno; spero ardentemente che l'esaudimento dei vostri desideri non si trasformi in un serpente che vi aggredisca, come è accaduto per me». [...] Aggiunse che avrebbe iniziato il racconto il giorno successivo, quando fossi stato libero. Lo ringraziai con calore. Ho deciso di registrare ogni sera, quando i miei doveri non mi reclamano imperiosamente, ciò che mi narra durante il giorno, riportando per quanto possibile le sue stesse parole. Se sarò troppo impegnato, ne prenderò almeno degli appunti. Il manoscritto ti darà sicuramente grande piacere; ma anch'io, che lo ascolto dalle sue stesse labbra, con quale interesse e affetto lo rileggerò un giorno, nel futuro! Già ora, all'inizio di questo compito, la sua voce ben modulata mi risuona all'orecchio; i suoi occhi lucidi si fissano su di me, con dolce malinconia.



MARY SHELLEY

Frankenstein, 1818




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