II primo agosto.
Una sera, una notte e un giorno sono passati senza nulla di particolare. Ora è di nuovo sera, la sera della festa, e già si comincia ad accendere le candele. Alle orecchie delle persone raccolte intorno alla casa giungono da lontano i colpi sordi dei mortaretti. Tobler ha fatto venire alcune bottiglie di vino buono. Il meccanico che sta lavorando alla Cartuccera Automatica è venuto, dal villaggio vicino, ai festeggiamenti della famiglia Tobler. Ci sono anche le due donne della falegnameria. Tutti sono venuti nella veranda e hanno incominciato ad assaggiare i vini. Tobler è raggiante per la gioia della notte festiva, già ora, e quanto più il cielo e la terra si oscurano, tanto più luminoso appare quello strano splendore sul suo viso arrossato. Giuseppe accende candele e lampadine, deve accucciarsi sotto a ogni cespuglio in cerca degli attacchi. Dal villaggio giunge un mormorio di canti e parole come se là, alla distanza di uno scarso chilometro, regnasse una gioia rumorosa. Altri spari! Questa volta tuona-no dalla sponda opposta del lago.
ROBERT WALSER
L'assistente, 1908
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