Se lei potesse venire qui da me
ora che la violenza della falce
ha disegnato sentieri nel sole
e le rondini già fendono l'aria
al tramonto! Se venisse da me!
Se lei potesse venire ora da me
prima che le campanule sfioriscano falciate,
mentre le vecce si infiammano, prima
che cercando freschezza i pipistrelli
cadano nella notte; oh se venisse!
Staccati i cavalli, il crepitio della macchina
tace. Se lei venisse raccoglieremmo il fieno
sulla collina e tranquilli giacere
davvero potremmo fin quando il cielo verde
non avesse più brividi nel lucore fremente.
Vorrei lasciarmi andare sopra il fieno
con la mia testa sulle sue ginocchia,
disteso, abbandonato, mentre lei
quietamente respira su di me
e silenziose crescono le stelle.
Vorrei giacere, immobile
come se fossi morto, ma sentendo
che la sua mano furtiva accarezza
la mia testa, il mio viso,
fino a quando si sciolga il mio dolore.
DAVID HERBERT LAWRENCE
Come il sogno di una notte d'estate e la speranza per me che il tuo dolore dura lontano.
RispondiEliminaSentire tutte le odore, ascoltare il ruscellamento.
Rendersi invisibile agli occhi degli altri quando sarebbe necessario e teleportarsi...
Non avere piu nozione del tempo ne di niente.
Vorrei realizzare questo viaggio.
Un bacio dall' aeroporto.
NessUno.
Grazie, ricambio :)
RispondiEliminaTi sento struggente e malinconico in questa poesia che hai scelto.La foto non lo è da meno.
RispondiEliminaPenso che durante la mia assenza ...il tuo cuore ha subito qualche scossone!ciao.