giovedì 19 gennaio 2006

 



Nel sortilegio delle prime luci,



quando il gallo si mette a cantare,



lei nascondendosi fra le mie braccia,



con tenerezza mi disse: «Conducimi



con te nel paradiso del piacere:



è questa l'ora ed è questa la chiave.



Fa presto caro ad aprire il forziere



del mio tesoro che saprai cercare».



 



«Assaggia le mie lacrime che pendono



ora tremanti sull'iride, e bevi



dalla gola che mugola i profondi



lamenti del mio corpo che s'arrende.



Svelto, prima che l'alba su noi irrompa



e tutti i suoi pensieri porti il giorno,



entra nel paradiso e mentre canta



il pettirosso prendi il tuo piacere.»



 



In quell'ora legammo i nostri amori



puri come quel canto di richiamo,



pervasi di mistero come i fiori



saliti lungo il muro con un ramo.



Poi venne il giorno, coi fuochi d'oriente,



le cose che si muovono destò,



gli amori che si cercano, ma il nostro



sul petto, stanco, si addormentò.



 



JAMES MC AULEY



 


2 commenti:

  1. Sapere dipingere l'espressione cosi ,che talento d'artisto. Sembra vera.

    Come si fa a sentirsi solo nel caso?

    NessUno

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  2. La poesie da vivere è ancora piu bella.

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