No, io non so apprezzare quel furioso piacere,
Quel delirio dei sensi, quel demente godere,
Le moine, i lamenti che fa una prostituta
Quando fra le mie braccia come una serpe astuta
Piagandomi coi baci, e con carezze e gemiti,
Lei mi conduce subito a quegli ultimi fremiti!
Quanto mi sei più cara, come più a me s’addice,
Se pure mi tormenta, il tuo farmi felice
Quando cedendo alfine alla mia implorazione
Tenera ti concedi a me senza passione
E fredda per vergogna, alla mia foga ardente
Tu corrispondi appena e non pensi più a niente
Fino a quando diventi più viva e a poco a poco
Pur contro voglia, infine condividi il mio fuoco.
ALEKSANDR SERGEEVIC PUSKIN
Sempre stupende foto...
RispondiEliminaSogni d'oro.