domenica 26 giugno 2005

Una mattina calda. affannosa, il 26 del giugno, capitarono le prime notizie di una battaglia orribile: l'Austria era disfatta, diecimila morti, ventimila feriti, le bandiere perdute, Verona ancora nostra, ma vicina a cedere, come le altre fortezze, all'impeto infernale degli Italiani.

Mio marito era in villa, e doveva starci una settimana. Suonai con furia; la cameriera non veniva; tornai a suonare; si presentò all'uscio il domestico.

«Dormite tutti? maledetti poltroni. Fammi venire subito il cocchiere, ma subito, intendi?»

Qualche minuto dopo entrò Giacomo sbigottito, abbottonandosi la livrea. «Da qui a Verona quante miglia ci sono?»

CAMILLO BOITO Senso, 1883

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