giovedì 16 giugno 2005

Canto di Donna
Clemente  Rebora




Lungo di donna un canto si trasfonde

come azzurro vapore

dai clivi lambiti dal sole d'autunno

che stanco dirada l'ardor delle fronde

e nuvole scioglie cercanti sopore.

Nel vuoto sostare dell'aria ascoltante

la voce mi palpita in cuore;

e le bellezze ripenso che sole

vaniscon senza amore:

baleno d'oro non giunto al guizzo,

pianta nel succhio divelta, tizzo

scordato sotto la cappa

a sognare la fiamma,

alito non respirato,

baci non schiusi,

forte corpo senza amplesso.



Dai clivi si versa si esala dispera

l'umido ombrare violetto:

a casa, a spremer la sera!




17 commenti:

  1. no, dico che e' bella

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  2. il dipindo sembra fatto apposta, e' incredibile

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  3. ottimi gusti, davvero...

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  4. come se la semplicità non fosse una cosa particolare

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  5. e io aspetto di accorgermi di questo per la mia vita

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  6. vabbeh e poi sinceramente alle peggiori all'imporvviso ci sono abituata, di solito le migliori ho dovuto volerle e costruirle io...

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  7. e come si dice dalle mie parti: E questo mi resta!!

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  8. ma se tanto non cambia, ci si lamente e ci si sfoga:D almeno qui!

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  9. eh già per questo mi affascina, e' esattamente come dentro di me.

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  10. no noon ho cancellato ma controllo ciao e grazie

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  11. già, anche fuori, anche nel corpo.

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  12. dici monterey? io lo vedo e'in fondo

    perche'do'la precedenza ai nuovi ciao

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  13. a questo pundo dipende da cio' che riteniamo lecito

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  14. si infatti mi hai preceduta

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  15. si, e poi ci somigliamo

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