venerdì 4 novembre 2005

Il fruscio delle carte da gioco, il muoversi delle mani, il murmure monotono del cronofono nel soffitto della Caserma del fuoco «... una e trentacinque, mattino, martedì, 4 novembre... una e trentasei... una e trentasette, mattino...». Il lieve battito delle carte sul piano sudicio del tanovembrevolo, tutti i rumori raggiungevano Montag dietro i suoi occhi chiusi, dietro la barriera che aveva eretto momentaneamente. Poteva sentire la Caserma del fuoco piena di scintillii, di luminosità e di silenzio, di colori bronzei, i colori delle monete, dell'oro, dell'argento. Gli uomini invisibili dall'altra parte della tavola stavano sospirando sulle loro carte, in attesa di «... una e quarantacinque...» e la voce del cronofono si rattristava sulla fredda ora di un freddo mattino di un ancor più gelido anno.



RAY BRADBURY
Fahrenheit 451, 1953


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