domenica 6 novembre 2005

Difronte alla luna
Giovanni Capogna

Io avanzo a spirale verso la spina dorsale del mondo.

Nella solitudine più inquietante del sangue,
difronte alla grande luna,
stabilisco l'immortale forma del verso.

Dell'anima tutto è il principio,
l'esagramma celeste,
la consunta etica del caso.

Oh!, lo sguardo infuriato!!
Oh!, l'oscura meta elementare!!

Soffoco la calura negli odori delle fibre vegetali.

Tra non molto,
sulle bacche dell'aurora nascente,
il mondo minerale declamerà l'assoluto disordine.

Non mi muoverò più da questi luoghi,
né da quegli altri sogni che sognai nell'orto
pagano di Eraclito,

né dalla sfera mobile di questo quarto di cielo,
il cielo che in una sera al crepuscolo
qualcuno chiamò t'ien.
Mi immergo in una sostanza cieca come la luna.




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