Il 15 dicembre era i! centesimo compleanno del decano.
Le sue figliole avevano lungamente atteso quel giorno, e avevano sempre desiderato festeggiarlo come se il loro caro padre fosse ancora tra i suoi discepoli.
[...]
Grandi fiocchi di neve cadevano fitti, e i sol-chi lasciati dalla slitta erano rapidamente cancellati. Il generale Loewenhielm sedeva impassibile a fianco di sua zia, col mento affondato nell'alto bavero di pelliccia del pastrano.
Quando il folletto dai capelli rossi ch'era al servizio di Babette aprì la porta della stanza da pranzo, e gli ospiti ne varcarono la soglia lenta-mente, questi non si tennero più per mano e rimasero in silenzio. Ma era un dolce silenzio, perché in ispirito essi si tenevano ancora per mano, cantando.
Babette aveva messo una fila di candele in mezzo alla tavola, e quelle fiammelle brillava-no contro le giacche e le vesti nere, e contro l'unica uniforme scarlatta, e si riflettevano nei chiari occhi umidi.
KAREN BLIXEN - Il pranzo di Babette, 1958
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