L'ELOQUENZA
Con timoroso stupore accedo alla tua nudità
(guizza il pesce di marzo della luce),
inguini, anfratti, e già un corallo pallido
di vene traccia mappe d'eldorado, -
Dormi, e il silenzio è cembalo stregato
che ci percorre il sangue ricongiunto.
Scivola sul pendio di neve azzurra
la mano-luna in brividi e vapori.
Amarti... Ma il linguaggio è una gabbietta
di cornacchie assai rauche. La più saggia
eloquenza sarà tacerti accanto,
mio germoglio che dormi nella neve.
MARIA LUISA SPAZIANI
[grazie...]
RispondiEliminala parola autentica è la parola che non si puo ascoltare ,e questa di tutto in colpo esce l'auditore dal ron ron facile a gestire dove la banalità di proponimento lo rinchiude per costringerlo a mettersi in risveglio o a risvegliarsi.
RispondiEliminaLa parola non si accontenta di dire.
NessUno