giovedì 1 giugno 2006




L'ELOQUENZA






Con timoroso stupore accedo alla tua nudità



(guizza il pesce di marzo della luce),



inguini, anfratti, e già un corallo pallido



di vene traccia mappe d'eldorado, -






Dormi, e il silenzio è cembalo stregato



che ci percorre il sangue ricongiunto.



Scivola sul pendio di neve azzurra



la mano-luna in brividi e vapori.






Amarti... Ma il linguaggio è una gabbietta



di cornacchie assai rauche. La più saggia



eloquenza sarà tacerti accanto,



mio germoglio che dormi nella neve.






MARIA LUISA SPAZIANI





2 commenti:

  1. la parola autentica è la parola che non si puo ascoltare ,e questa di tutto in colpo esce l'auditore dal ron ron facile a gestire dove la banalità di proponimento lo rinchiude per costringerlo a mettersi in risveglio o a risvegliarsi.

    La parola non si accontenta di dire.

    NessUno

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