La cosa che si disponeva a fare consisteva nell'incominciare
un diario.
Ciò non era illegale (nulla era illegale, poiché non
c'erano più leggi); ma se comunque fosse
stato scoperto, non c'era dubbio che sarebbe stato
condannato a morte, o a venticinque anni almeno
di lavori forzati.
Winston infilò un pennino nella cannuccia e lo
succhiò, come s'usa,
per facilitare la presa dell'inchiostro. La penna era uno strumento
antiquato, che si adoperava assai di rado, perfino
per le firme importanti, e lui se n'era procurata
una di nascosto e non senza difficoltà, solo perché
sentiva che quei bei fogli color crema meritavano
che ci si scrivesse sopra con un vero pennino, anziché
d'essere grattati con una delle solite matite
a inchiostro. Veramente non aveva l'abitudine di scrivere a mano.
Con l'eccezione di qualche breve appunto, di solito
dettava ogni cosa al dittografo, un apparecchio
che registrava e trascriveva tutto ciò che si diceva
in un microfono, e che era assurdo pensar di adoperare
nella presente circostanza.
Intinse la penna nel calamaio e quindi esitò un istante.
Ebbe un tremito fin nelle budella.
Segnare la carta sarebbe stato l'atto decisivo.
Con certe piccole goffe cifre, scrisse:
«4 aprile 1984».
GEORGE ORWELL 1984, 1949
martedì 4 aprile 2006
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ah! grandioso!
RispondiEliminabuona serata a te :)
ciao come va'io sono molto presa
RispondiEliminama non dimentico gli amici
con anticipo... ti auguro buon giovedì
RispondiEliminabacibà