O da lungi si cara, e bianca, e cara
tanto vicina, Mary, così te
deliziosamente, ch'io mi fingo
un qualche raro balsamo emanato
su un portafiori di cristallo, vuoto,
annerito dal tempo, sì, lo sai...
Ecco che anni e poi anni, ecco che sempre
l'abbagliante sorriso mi prolunga
la stessa rosa e la sua estate bella
che si immerge nel tempo andato e poi
anche in quello futuro. E il cuore che
nelle notti comprendersi, talvolta,
cerca o con qualche nuovo nome, sempre
più tenero, chiamarti, mi si infiamma
per quello di sorella, detto solo
in un bisbiglio, testolina cara
e tesoro sì grande, se non fosse
che ben tutt'altra tu mi insegni, un'altra
dolcezza, sussurrata a bassa voce
col solo bacio in mezzo ai tuoi capelli.
Sthephane Mallarmè
buongiorno e buon we....
RispondiEliminabacibà