Eri la terra, a volte lo sapevo,
nelle tue labbra bevevo l’angoscia delle fontane
sgorgante da pietre calde, e l’estate
dominava lassù pietra felice e bevitore
Ti dicevo di mirto, a volte, e bruciavamo
Un giorno intero l’albero dei tuoi gesti.
Grandi fiammate rapide di luce vestale,
così l’inventavo fra i tuoi capelli chiari
Grande e nulla un’estate ci aveva arso i sogni,
arrochita la voce, cresciuto il corpo, disfatte le catene
A volte il letto vorticava, una barca alla deriva
Che si avvia lentissima verso il centro del mare.
Yves Bonnefoy
un abbraccio,un bacio.
RispondiEliminaNessUno
Un abbraccio :)
RispondiEliminaIl mirto...inutile dirlo,mi ricorda un periodo bellissimo,quando ancora piena di sogni ,trascorrevo i miei giorni in Sardegna.Ciao
RispondiEliminabuonasettimana
RispondiEliminabacibà
:)
RispondiEliminabellissimo tramonto!
RispondiEliminache bella quest'immagine del mare con il tramonto
RispondiEliminasai trare romanticismo
Sogni d'oro.
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