domenica 5 febbraio 2006

 



 



Eri la terra, a volte lo sapevo,



nelle tue labbra bevevo l’angoscia delle fontane



sgorgante da pietre calde, e l’estate



dominava lassù pietra felice e bevitore



 



Ti dicevo di mirto, a volte, e bruciavamo



Un giorno intero l’albero dei tuoi gesti.



Grandi fiammate rapide di luce vestale,



così l’inventavo fra i tuoi capelli chiari



 



Grande e nulla un’estate ci aveva arso i sogni,



arrochita la voce, cresciuto il corpo, disfatte le catene



A volte il letto vorticava, una barca alla deriva



Che si avvia lentissima verso il centro del mare.



 



Yves Bonnefoy



 



 


8 commenti:

  1. un abbraccio,un bacio.

    NessUno

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  2. Il mirto...inutile dirlo,mi ricorda un periodo bellissimo,quando ancora piena di sogni ,trascorrevo i miei giorni in Sardegna.Ciao

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  3. che bella quest'immagine del mare con il tramonto

    sai trare romanticismo

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