Il vetro
Che lunghe, le notti d'inverno,
in certi luoghi belle ma terribili,
che ci hanno accolto con apparente dolcezza:
piove, e tira vento, e gela impietosamente,
e spesso mi sveglio, turbato, in piena notte,
e mi conforta sentire il respiro del tuo corpo giovane
che dorme, indifeso, accanto a me,
ma di colpo mi prende la paura
quando passo la mano sui tuoi fianchi
e ti sento fredda e ghiacciata
come il vetro che ci separa dall'esterno:
mi accorgo, allora,
che non sei tu la mia donna
né questa la mia città,
ma mi spaventa soprattutto la possibilità
che questo nemmeno sia il mio tempo
- la paura di trovarsi esposto alle intemperie –
e non posso che svegliarti, agitato,
affinché tu mi sostenga ancora nel nostro presente,
tuttora giovane e così fragile.
Alex Susanna
Non c'è nulla di più triste che condividere un letto con uno sconosciuto...soprattutto se crediamo di amarlo!
RispondiEliminabuon week-end a te, mio caro!
RispondiEliminabacibà
Mi piace trovare il letto caldo e il mio lui, che è lì pronto a riscaldarmi!
RispondiEliminaBuon fine settimana
Silvana