Non credo all'esistenza di donne puritane...
O.Wilde
Ecco la pagina di letteratura dedicata al 31 maggio...
Non posso rispondere a una lettera di un 31 maggio, il numero 31 non si deve assolutamente usare né profanare. Cosa crede questo signore di Monaco? Come può richiamare la mia attenzione sul 31 maggio! che gli importa del mio 31 maggio! Esco svelta dalla stanza, la signorina Jellinek non deve accorgersi che comincio a piangere, deve catalogare e ordina-re, non deve dare proprio nessuna risposta a questo signore. Per tutte le risposte c'è tempo, c'è tempo fin dopo l'estate, in bagno mi viene in mente un'altra volta, io, con una tremenda angoscia, con una fretta pazzesca, scriverò oggi un'altra lettera decisiva, implorante, ma da sola. La signorina Jellinek deve fare il conto delle ore, non ho tempo adesso, ci auguriamo una buona estate. Suona il telefono, ma la signorina Jellinek deve andare. Di nuovo, buona estate! Buone vacanze! Molti saluti al dott. Krawanja, anche se non lo conosco personal-mente. Il telefono squilla.
INGEBORG BACHMANN Malina, 1971
Oggi è il 30 maggio, stasera alla televisione c'è la partita Roma--Liverpool. Peccato che dovrò guardarla in francese, se mettessi sul canale italiano gli altri sarebbero furiosi. Il cielo è pieno di nuvole bianche, la finestra è aperta e guardo la gru immobile. Tutto quello che ho davanti sta per scomparire. Ho buttato giù i foglietti del calendario da tavolo, e ho guardato i giorni svolazzare al rallentatore coi loro numerini rossi. Se ci fosse Suzan sono sicuro che direbbe: «Tu pensi sempre di vivere in un film».
Adesso bevo un bicchiere di latte. È buona l'aria.
BEPPE SEBASTE Café Suisse e altri luoghi di sosta, 1992
Tutti i giorni dell'anno, in un modo o nell'altro, sono stati inseriti nei grandi capolavori della letteratura. Da oggi voglio proporveli, giusto come curiosità.
AVVENIMENTI PRINCIPALI DELLA VITA DI GLADYS
[...] figlia di Clara Evelia Llanos e di Pedro Alejandro D'Onofrio. u concepita nell'alba del 29 maggio 1934, una domenica, dopo una rappresentazione de Il grande dio Brown di Eugene O'Neill al Teatro dell'Universo di Buenos Aires, seguita da dibattito pubblico.
Di ritorno a casa Clara Evelia espresse il desiderio di rileggere i suoi maestri Nervo e Darìo; suo marito avrebbe preferito spegnere la luce subito dopo essersi coricato perché era-no già le due e mezza del mattino, ma si era ripromesso di non avversare mai sua moglie in situazioni connesse con la poesia. Clara Evelia spense la luce quasi un'ora dopo, Pedro Alejandro dormiva. Clara Evelia si alzò con circospezione e osservò il cielo illuminato in lontananza da deboli lampi. Il progetto di mettersi a scrivere il giorno dopo non si sarebbe realizzato se il tempo fosse stato cattivo. Tornò a coricarsi e non riuscì a evitare l'irruzione di due nomi consacrati che la umiliavano: quelli delle poetesse Juana de Ibarbourou e Alfonsina Storni.
MANUEL PUIG "Fattaccio a Buenos Aires", 1973
OGGI SONO FELICE E DAREI UN PO'DI QUESTA FELICITA' ANCHE A VOI SE POTESSI
CIAO
INFERNO & PARADISO
Questa che riporto ora è la migliore definizione di Inferno e Paradiso.
Praticamente la differenza non sta nel luogo e nemmeno nelle pene (nel caso dell’Inferno) o dei premi (nel caso del Paradiso), ma nelle persone.
Vi spiego perchè con una storia.
Un signore che termina la sua vita terrena fatta sempre nel migliore dei modi, nel rispetto delle persone, cercando sempre di aiutare il prossimo, ecc. finisce davanti al giudice che deve decidere dove la sua anima dovrà stare.
La decisione arriva presto: Il Paradiso.
L’uomo è felice di questo, però chiede al giudice un favore:
-“Signor giudice, ho si meritato il Paradiso, però vorrei togliermi una curiosità, vorrei vedere come è fatto l’Inferno”.
Il giudice fece un sorrisetto e disse:
-“Nessun problema, vedi quella scala che porta in basso, percorrila tutta, alla fine trovi una porta, dietro c’è l’Inferno, così potrai soddisfare la tua curiosità”
L’uomo non se lo fece ripetere due volte, scese subito le scale e arrivato alla porta l’aprì e con una grande sorpresa vide quello che c’era dietro: Una grande tavola imbandita con tutte le migliori prelibatezze servite nei piatti dei commensali.
Si accorse subito che tutti erano tristi e nessuno mangiava.
Non mangiavano perché non riuscivano a mangiare…
Praticamente l’unica “pena” era quella di dover mangiare con le posate, ma queste erano lunghe tre metri e nessuno riusciva a mangiare….
L’uomo tornò di corsa dal giudice soddisfatto di aver visto cosa era l’Inferno, anche se lui in verità pensava fosse fatto in un altro modo.
-“Bene” disse “Ora voglio andare nella mia dimora definitiva, il Paradiso!”
Il giudice gli indicò una porta in cima ad una rampa di scale e lui senza perdere tempo salì velocemente, aprì la porta e ….. con sua grande sorpresa vide la stessa tavola imbandita dell’Inferno, con le stesse prelibatezze, lo stesso obbligo di mangiare con le posate e le stesse posate lunghe tre metri!!!
Qui però erano tutti contenti e soddisfatti perché tutti mangiavano……
Infatti ognuno aiutava a mangiare a chi stava distante tre metri da lui…. Semplice.
Questo vuol dire che l’Inferno o il Paradiso non è un luogo… ma il modo in cui si comporta chi ci sta intorno.
Spero di non avervi annoiato
;-)
Franco
Vivere
Non credo che viviamo bene la nostra vita quando la riduciamo all'interpretazione di un solo ruolo ...
La vita dovrebbe essere vissuta in tutti i suoi aspetti.... Marito (o moglie) e amante, padre (o madre) e figlio, schiavo e padrone, cacciatore e preda, ospite e ospitante, parlare e ascoltare, .......
Solo in questo modo si è certi di vivere veramente ...
Franco
Oggi ci sono i ballottaggi per l'elezione del sindaco e nella cassetta della posta, tra i tanti volantini elettorali, ho trovato questa favoletta, che comunque riguarda sempre il voto....
Storiella primaverile
C'era una volta un paesino povero ma sorridente dove i fabbri con il martello preparavano le falci che i contadini usavano
per mietere il grano.
Il paesino laborioso cresceva piano piano.
Ma con il passare del tempo, anno dopo anno i fabbri si dimenticarono come si usava il martello
e i contadini non sapevano più a cosa servisse un tempo la falce. Un piccolo bambino guardava lontano e diceva: "un giorno tutto questo sarà mio!!!" Mentre diceva queste parole si accorse che i suoi denti si allungavano.
Il bambino diventato ragazzo, afferrò lo scudo e brandì la croce come una spada. 1 più anziani, custodi dello scudo e della croce, lo guardavano con
sguardo benigno.
Non si resero conto dei suoi progetti e in poco tempo persero il loro scudo e il ragazzo divenne la loro croce.
Con il trascorrere del tempo arrivarono in paese Signori con la cravatta a tre colori, che avevano grandi idee e orrendi
progetti.
Nel frattempo la signora Fiamma morì di parto dando alla luce Fiammetta.
Il ragazzo convinse i Signori con la cravatta a tre colori e Fiammetta a seguirlo, e insieme ai suoi fidi crociati si impossessò
del paese.
Il sogno diventava realtà.
I contadini senza falce e i fabbri senza martello non capirono cosa stava
accadendo, ormai era da troppo tempo che dormivano e quando aprirono gli occhi il paese non era più il loro.
Il ragazzo diventato un giovane uomo, di giorno lavorava e di notte succhiava il sangue ai suoi avversari e ai suoli alleati.
Un bel giorno, al finire del lustro da lui conquistato, guardò negli occhi il successore con la cravatta da lui stesso designato
e si accorse che anche costui aveva i denti canini più lunghi del normale. Disse fra se: "No il paese non sarà mai il tuo, vile marrano".
Prese il suo piffero magico e iniziò a suonare con tutto il fiato che aveva in corpo. Tutti i topolini gli corsero dietro e a tutti prometteva un pezzo di formaggio. Rivolse il suo sguardo ancora più lontano, oltre il mare, e affermò "Anche questo sarà mio!!!".
Andando oltre mare lasciò al suo posto un suo fidato, ma con gran sorpresa ai suo rientro si accorse del vile tradimento, il paesino non era più suo.
Il giovane diventato uomo ora lancia la sua nuova crociata per la riconquista contro avversari di sempre ed ex alleati.
Si odono squilli di trombe e moltitudini di seguaci a lui inneggiano per le vie.
I contadini riprendono le falci dimenticate nei granai, i fabbri riprendono i martelli ormai arrugginiti.
Lui per la prima volta ha paura.
Dopo la prima battaglia non si capisce chi vincerà la guerra.
I contadini affilano le falci e i fabbri hanno martelli nuovi.
Nella prima battaglia ha mandato i suoi alleati in prima linea, i Signori con la cravatta a tre colori non hanno più i
pantaloni e fiammetta si è quasi spenta. Li ha dissanguati.
Cerca di convincere alcuni suoi avversari ancora integri ad allearsi con lui. Al calar della notte ha bisogno
di nutrimento fresco.
Come andrà a finire questa favoletta ancora non si sa, ma chi vivrà vedrà.
Morale:
Chiunque tu sia. contadino. fabbro. signore con la cravatta.... conserva il tuo sangue
Procreazione e piacere sessuale
L'individuo considera la sessualità come uno dei suoi fini personali, mentre da un altro punto di vista egli non è che un'appendice del suo plasma geminativo, al quale cede le proprie energie, ricevendone in cambio la sua mercede sotto forma di piacere, veicolo mortale di una sostanza forse immortale.
S. Freud
"Le mani della donna sono vincoli che imprigionano, perchè dove mettono la mano per stregare una creatura, con la complicità del diavolo ottengono quello che vogliono. In conclusione tutte queste cose provengono dalla concupiscenza carnale che in loro è insaziabile"
Queste parole sono tratte dal "Malleus Maleficarum" , il manuale dell'inquisizione sulla caccia alle streghe.
Stupro
Voglio stuzziccarvi con una frase ..... e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate ....
Lo stupro implica un traboccare di aggressività e di sessualità represse: la vittima rappresenta la madre, la sorella e tutte le donne che hanno tormentato lo stupratore stuzzicandolo con il loro calore e la loro sessualità, ma che lo hanno anche frustrato....
R.C. McCaldon
ciao ai pessimisti
ciao agli ottimisti
ciao chi e' allegro ridete perche'la vita e'una sola
ciao a ch i e' triste senza rimedio e'solo la morte
ciao a chi spera
ciao a chi vuole
andiamo avanti gente la vita e'una
Della Fedeltà
E' ingiusto dir male delle donne. Il numero di quelle che non soltanto son fedeli, ma che amano i loro mariti di grande amore, è considerevole. Basta guardare mentre guardano i mariti, per rendersene conto. E anche se gli uomini fedeli fossero in numero semplicemente uguale alle donne fedeli, si potrebbe già contare su di una gran quantità di coppie felici. Il male è un altro. Il male è che gli uomini fedeli e le donne fedeli non si sposano sempre fra loro.
Robert Deidonnè
Diceva il regista Tinto Brass che "il pudore è stato inventato dalle donne senza poppe e dagli uomini senza pippo".
Secondo me è invece nato per rendere piu piacevole scoprire sessualmente il proprio partner dopo aver abbatuto il muro del pudore. Quando l'uomo e la donna non conoscevano il pudore, il sesso era solo un istinto bestiale mirato alla propcreazione. Adessso il sesso è diventato forse l'unica delle cose che condividiamo col nostro partner dove possiamo non porre dei limiti per il piacere della nostra donna o uomo. Il piacere nel sesso è scoprire il proprio partner e questo non sarebbe possibile se non ci fosse il pudore.
Tempo fa mi è capitato di fare un sogno bellissimo. Purtroppo non posso raccontarvelo, non perchè fosse scabroso..., ma perchè proprio non ricordo assolutamente nulla di questo sogno. Paradossalmente è il sogno che ricordo più degli altri perchè è rimasta solo la sensazione di serenità e di compiacimento. Basta, solo quello. Quel giorno, appena mi svegliai, ricordavo benissimo tutto, ma col passare delle ore spariva piano piano dalla mia mente, tranne la sensazione bellissima che mi aveva lasciato, che ancora è bella e viva. Il mio errore è stato quello di non raccontare ad una penna e un foglio quello che avevo appena sognato. Pazienza, l'importante è comunque il bel ricordo che proprio non mi abbandona.
I desti hanno un solo cosmo comune, ma ogniuno che dorme si avvolge in un suo proprio mondo. (Eraclito)
L'incomunicabilità
E' questo uno dei maggiori mali del nostro tempo. Non riusciamo a comunicare alle altre persone il nostro vero pensiero. Questo perchè ogniuno di noi vede le cose in modo diverso (che comunque non è una cosa negativa). La cosa difficile è cercare di capire anche le ragioni degli altri.....
Anche Pirandello ha trattato l'argomento:
E' tutto qui il male, nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di cose, ciascuno un suo mondo di cose . E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso ed il valore delle cose come sono dentro di me, mentre chi le ascolta inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sè, del mondo come egli ha dentro? Crediamo di intenderci, non ci intendiamo mai.
Luigi Pirandello
L'amore è spesso sofferenza, anzi le due cose vanno sempre insieme.
Se non c'è la sofferenza, vuol dire che non c'è amore, perchè per il nostro amore soffriamo anche per le piccole cose ......
Questa frase di Johann Wolfgang Goethe lo esprime bene:
La vedrò: grido la mattina quando mi desto e in piena armonia guardo il sole splendido. La vedrò! Non desidero altro. Tutto, tutto si scioglie in quest'unica attesa.
Buona domenica a tutti, ma sopratutto a tutte!
Felicità
Felicità: finchè dietro a lei corri / non sei maturo per essere felice, / pur se quanto è più caro tuo si dice.
Finchè tu piangi un tuo bene perduto, / e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace, / tu non sai ancora che cos'è la pace.
Solo quando rinunzi ad ogni cosa, / nè più mete conosci nè più brami, / nè più la felicità a nome chiami,
allora al cuor non più l'onda affannosa / del tempo arriva, e l'anima tua posa.
Hermann Hesse
Il primo argomento che mi viene in mente per questo primo post è ... l'amore, non solo perchè inizia per la prima lettera dell'alfabeto.
Precisamente la frase di un certo L. Aragon ( sicuramente uno che la sapeva lunga....).
La frase è questa:
"Amore...la sola limitazione di libertà che ci dia forza ..."
Si può non dare ragione al signor Aragon?
Un saluto ai miei (chissà se ci saranno) lettori