S'io potessi cantare
come il sole di giugno nel ventre della spiga
l'ubiquo invincibile sole;
s'io sapessi gridare
gridare gridare gridare come il mare
quando s'impenna nel ludibrio d'aquilone;
s'io sapessi, s'io potessi
usurpare il linguaggio della pioggia
che insegna all'erba crudeli dolcezze...
oh allora ogni mattino,
e non con questa roca voce d'uomo,
vorrei dirti che t'amo
e sui muri del mio cieco cammino
scrivere la letizia del tuo nome,
le tue sillabe sante e misteriose,
il mio sigillo di nuova speranza,
il mio pane, il mio vino,
il mio viatico buono.
Gesualdo Bufalino
come il sole di giugno nel ventre della spiga
l'ubiquo invincibile sole;
s'io sapessi gridare
gridare gridare gridare come il mare
quando s'impenna nel ludibrio d'aquilone;
s'io sapessi, s'io potessi
usurpare il linguaggio della pioggia
che insegna all'erba crudeli dolcezze...
oh allora ogni mattino,
e non con questa roca voce d'uomo,
vorrei dirti che t'amo
e sui muri del mio cieco cammino
scrivere la letizia del tuo nome,
le tue sillabe sante e misteriose,
il mio sigillo di nuova speranza,
il mio pane, il mio vino,
il mio viatico buono.
Gesualdo Bufalino
Bellissima. Una dichiarazione d'amore che si vorrebbe fare con il linguaggio della natura.
RispondiEliminaIncantevole...
RispondiEliminaGRAZIE
RispondiEliminanon ho parole per definirla, anche le migliori che potrei la sciuperebbero.
RispondiElimina...Infinitamente ammirata...
Francy
sono tonnata!
RispondiEliminabacibà
buon lunedì :)
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