giovedì 31 luglio 2008

postato da Franco61 alle ore 21:03

venerdì, 28 ottobre 2005



JOVANOTTI CI RICASCA!!!





Analogie, ispirazioni.. o copiature?



Oggi meditavo sul fatto che ormai non si riesce più ad essere originali...

Il ritornello di una canzone nuova di Jovanotti mi ha fatto tornare alla mente un libro....

Jovanotti canta:



forse fa male eppure mi va

di stare collegato

di vivere di un fiato

di stendermi sopra al burrone

di guardare giù

la vertigine non è

paura di cadere

ma voglia di volare



Nel 1984 Milan Kundera scriveva "L'insostenibile leggerezza dell'essere" dove c'è il seguente passo:



"Chi tende continuamente  "verso l'alto" deve aspettarsi prima o poi d'essere colto dalla vertigine. Che cos'è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura".




E ADESSO.....








4 commenti:

  1. Però.... non ti sfugge niente.

    Non ci avevo fatto caso, hai un futuro da investigatore :)))))

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  2. L'originalità è un dono di pochi :)

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  3. Povero Jovanotti, così armato di buone intenzioni e si ritrova a doversi difendere da accuse di plagio, tra l'altro il cantante spagnolo non è stato molto diplomatico con Lorenzo, lo ha accusato di essere un pupillo di Berlusconi che fa il finto emancipato a scapito degli altri. Comunque riguardo a Kundera, sì, magari si è ispirato a lui, ma c'è da dire che anche De Andrè nelle sue prime canzoni copiava frasi intere dall'opera di Baudelaire.

    Ho letto alcuen tue poesie, complimenti, sono molto belle.

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  4. A te che sei l’unica al mondo

    L’unica ragione per arrivare fino in fondo

    Ad ogni mio respiro

    Quando ti guardo

    Dopo un giorno pieno di parole

    Senza che tu mi dica niente

    Tutto si fa chiaro

    A te che mi hai trovato

    All’ angolo coi pugni chiusi

    Con le mie spalle contro il muro

    Pronto a difendermi

    Con gli occhi bassi

    Stavo in fila

    Con i disillusi

    Tu mi hai raccolto come un gatto

    E mi hai portato con te

    A te io canto una canzone

    Perché non ho altro

    Niente di meglio da offrirti

    Di tutto quello che ho

    Prendi il mio tempo

    E la magia

    Che con un solo salto

    Ci fa volare dentro all’aria

    Come bollicine

    A te che sei

    Semplicemente sei

    Sostanza dei giorni miei

    Sostanza dei giorni miei

    A te che sei il mio grande amore

    Ed il mio amore grande

    A te che hai preso la mia vita

    E ne hai fatto molto di più

    A te che hai dato senso al tempo

    Senza misurarlo

    A te che sei il mio amore grande

    Ed il mio grande amore

    A te che io

    Ti ho visto piangere nella mia mano

    Fragile che potevo ucciderti

    Stringendoti un po’

    E poi ti ho visto

    Con la forza di un aeroplano

    Prendere in mano la tua vita

    E trascinarla in salvo

    A te che mi hai insegnato i sogni

    E l’arte dell’avventura

    A te che credi nel coraggio

    E anche nella paura

    A te che sei la miglior cosa

    Che mi sia successa

    A te che cambi tutti i giorni

    E resti sempre la stessa

    A te che sei

    Semplicemente sei

    Sostanza dei giorni miei

    Sostanza dei sogni miei

    A te che sei

    Essenzialmente sei

    Sostanza dei sogni miei

    Sostanza dei giorni miei

    A te che non ti piaci mai

    E sei una meraviglia

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