I CIECHI
Guardali bene, cuore: fanno proprio spavento!
Simili ai manichini, vagamente ridicoli;
come i sonnambuli strani, tremendi come loro;
e chissà dove dardeggiamenti quelle palle di buio.
Disertati dalla fiamma divina, i loro occhi
s'alzano, come fissi a una distanza, al cielo:
mai, mai verso il selciato li si vede
abbassare pensosi la testa appesantita.
E' così che camminano nel nero illimitato,
che del silenzio eterno è fratello. O città!
Mentre a noi tutt'intorno tu canti, sbraiti e ridi
atrocemente presa dal piacere,
anch'io, vedi, mi trascinò! Ma, più ebete di loro,
dico cosa mai cercano, tutti quei ciechi, in Cielo?
BAUDELAIRE
Oreste Puzzo – Il cane del cieco
Buon fine settimana ;o)
RispondiEliminaLa poesia è bella e le riflessioni sono tante: chi è davvero "cieco"???
RispondiEliminaIl "vedere" è solo legato al dono fisico della vista???
Un bacione e buon fine settimana
Silvana
Ho letto molto di Baudelaire
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