E si, sembrerebbe l'ultima moda lanciata tra le grandi case editrici:
il reclutamento di autori (forse meglio dire autrici, visto che solo di
donne si tratta) dal fantasmagorico mondo del selfpublishing.
E come mai succede questo?
Non è molto difficile da capirlo.
Queste nuove reclute mica vanno a rimpiazzare gli altri autori pubblicati normalmente. Gli editori continuano a lavorare come prima, in più aggiungono questa forma di guadagno insperata.
L'Editore
è un'azienda che deve in primo luogo far quadrare i conti, specialmente
in questo periodo di crisi generale che sta mazzolando tutti i settori
del commercio.
Ecco allora l'idea: perché non reclutiamo queste
autrici self molto "social" con un numero rilevante di contatti che, in
un certo numero, garantiscono delle vendite e un introito non
indifferente visto che costano pure poco.
La cosa bella è che
molte di queste autrici spesso criticavano gli editori per il tipo di
romanzi pubblicati (tipo Moccia, Volo ecc.. persone che hanno venduto
centinaia di migliaia di copie insomma) e adesso si inchinano a loro.
Oltretutto
gli editori ben si guardano di propagandare queste nuove reclute
attraverso i normali canali di promozione (come non capirli vista la
qualità) ma nemmeno servirebbe perché tanto quel minimo di vendite sono
già garantite dai contatti che questi autori social si portano dietro.
Quindi
cari autori self, se siete talentuosi ma poco social e non partecipate
nei vari gruppi nati per questi scopi, avrete poche possibilità di
essere reclutati. se invece siete molto social e scrivete come ragazzine
dodicenni che parlano dei loro primi amori, allora forse qualche
possibilità potreste averla.