sabato 27 febbraio 2010

Stava sempre la,

seduto su quella panchina

a guardare i bambini giocare.

Stava sempre la,

a rileggere gli anni passati

scritti su fogli di carta immaginari,

che uno sull’altro

si facevano pesanti.

Stava sempre la,

sopra la panchina.

a consumare spiccioli di vita.

Stava sempre la ad aspettare,

ma non sapeva cosa.



Franco






©2010 Franco Limbardi

3 commenti:

  1. Adoro questo genere di poesie, contenuti emotivamente coinvolgenti, salti nelle anime altrui, quel misto di malinconia e solitudine che viene da passati sconosciuti ma sicuramente ricchi nel bene e nel male di vissuti intensi.

    Vite che non possono passarti accanto senza lasciare quella scia di profondità che ha il potere di stordire.

    "Stava sempre la..." e chissà cosa rappresentava per il personaggio di questa poesia quella panchina, quel luogo, quei bambini.

    Album di ricordi che si sfogliano con dolore e a cui tu caro Franco hai saputo dare tutto lo spessore che meritano. Complimenti.


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  2. ciao caro, buona domenica!

    bacibà

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  3. Meraviglioso agitar di pensieri!

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