Per rendersi conto cosa sia veramente questo evento bisogna solo andarci di persona e vi accorgerete che molte delle cose che si leggono spesso non sono corrispondenti alla realtà.
Giustamente questa manifestazione viene chiamato "Salone" e non "Fiera" perchè a Torino non si partecipa (parlo degli editori) solo per vendere, ma principalmente per conoscere l'ambiente editoriale in maniera più attenta e anche per farsi conoscere. Importantissimo è che gli editori scambino tra di loro le diverse esperienze perchè dagli altri si può imparare, ma anche gli altri possono imparare. Certo se poi anche le vendite sono positive tanto di guadagnato anche perchè il visitatore del salone del libro di Torino è un visitatore pagante che deve fare una fila lunghissima per poter avere l'agoniato biglietto, sopratutto è un lettore attento che quando acquista lo fa dopo aver girato vari stand e poi alla fine decide cosa scegliere (credo che in questo periodo di crisi globale ogniuno si impone un budget e consumarlo acquistando le prime cose che vedi non è cosa buona).
Una cosa davvero molto positiva che ho notato, contrariamente a quello che mi è capitato di leggere, è che i piccoli editori non sono affatto emarginati.. anzi è facile trovare nei pressi di un (giustamente visto che hanno la possibilità di spendere) mega stand di un grosso editore anche uno piccolo di un altrettanto piccolo editore che usufruisce del grosso flusso di persone che transita visto i grossi nomi in zona.
Certo c'è chi si reca al salone per incontrare il suo autore preferito o passa molto tempo negli stand degli editori big, ma il lettore attento e al salone sono davvero moltissimi, girano per i giganteschi padiglioni alla ricerca di qualche cosa che nelle librerie della propria città magari ha difficoltà a reperire e magari di scoprire qualche cosa del quale ignorava completamente l'esistenza.
In conclusione il Salone internazionale del libro è stupendo, meraviglioso e vorresti rimanerci di più di quanto puoi e vedere quelle lunghissime file di giovani all'ingresso è davvero un buon segno.
Volevo ringraziare le mie fantastiche e simpaticissime compagne di viaggio in questi tre giorni, ossia la bravissima e scrupolosa Antonella Senese (direttore editoriale di Libro Aperto Edizioni) e le sue preziose e altrettanto bravissime collaboratrici, Adriana Pasetto e Roberta Liberti. Un grazie anche alle scrittrici che ho conosciuto, Ester Barbone e Tiziana Cazziero. Un saluto anche ad Antonella Taravella.
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