Questa è la grande democrazia americana....
Articolo tratto da Repubblica.it
Kenneth Foster, 30 anni, guidava l'auto sulla quale fuggì un amico
che aveva appena ucciso il giovane che aveva cercato di derubare
E' stato l'autista di una rapina finita in omicidio
Per il Texas deve essere messo a morte
Nello stato Usa vige infatti una legge che permette di condannare
alla pena capitale anche i complici. L'esecuzione è stata fissata per il 30 agosto
di ROSARIA AMATO
Kenneth Foster con la moglie e la figlia in prigione
ROMA - Non ha ucciso nessuno, non è neanche il complice di un omicidio, eppure il 30 agosto Kenneth Foster, 30 anni, sarà giustiziato. La sentenza ha applicato una legge vigente solo in Texas, in base alla quale una persona "è responsabile di un crimine commesso da altri qualora egli abbia agito con l'intenzione di promuovere o assistere il compimento di tale crimine". Foster era alla guida dell'auto che è servita alla fuga di Maurice Brown, esecutore materiale di una rapina degenerata in omicidio, giustiziato per questo delitto alcuni anni fa.
Brown tentò di rapinare un giovane, ma qualcosa andò storto, fece fuoco e lo uccise. Per tutto il tempo Foster che, in base alla testimonianza dello stesso Brown e dell'altra persona che era in macchina, non si mosse da posto di guida. Ignorava inoltre le intenzioni del suo amico.
Ma il padre del giovane ucciso, avvocato molto abile e tra i più noti di San Antonio, riuscì a dimostrare che Foster aveva progettato l'omicidio insieme a Brown, e questo è stato sufficiente per arrivare alla condanna a morte considerato che, come affermano i tanti attivisti contro la pena di morte che hanno seguito il caso anche in Italia, il condannato è nero, povero, viene da una famiglia particolarmente disastrata e non era in grado di pagarsi avvocati sufficientemente abili.
Kenneth è figlio di genitori tossicodipendenti. Sua madre, una prostituta, è morta di AIDS quando lui aveva 17 anni. E' stato cresciuto da diversi parenti, tra i quali il nonno paterno, che lo ha aiutato a finire la scuola superiore e ad entrare al college. Aveva solo 19 anni al momento del crimine, andava al college ed era un musicista di talento (partecipava a una locale "street gang", l''origine del suo destino)".
Foster ha usato in modo proficuo i suoi 11 anni in carcere: ha studiato teologia, filosofia, yoga, sociologia ed diventato anche un esperto sulle leggi del Texas. Insieme ad altri compagni di prigionia ha fondato "Drive", un movimento che si oppone alla pena di morte in modo pacifico, combattendo fino alla fine.
Molte manifestazioni e campagne d'opinione sono state promosse in suo favore, negli Stati Uniti e, recentemente, anche in Italia. Esistono diversi siti, di lingua inglese, italiana, francese e tedesca nei quali si può trovare il modulo per inoltrare un appello al governatore del Texas, che finora si è mostrato sordo a queste sollecitazioni. Del resto il Texas, sottolineano gli stessi giornali, è lo stato capofila per la rigida applicazione delle leggi sulla pena di morte. Secondo il sito statunitense
Associated Content, tra l'altro, ci sono tra gli 80 e i 100 condannati in attesa di essere giustiziati, che sono stati condannati senza aver ucciso nessuno. Si tratta di situazioni simili a quelle di Foster, cadute sotto la 'Law of parties'.
Recentemente c'è stato un appello di alcuni parlamentari italiani di vari partiti, che hanno aderito all'appello del comitato italo-americano Paul Rougeau. Inoltre il 30 luglio il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza una risoluzione rivolta al governo, perché intervenga per impedire l'esecuzione.
Sul sito
www.freekennetth.com si possono leggere gli scritti del giovane condannato. Tra questi c'è anche una lettera indirizzata al governatore del Texas: "La mia sola preghiera - scrive Foster è quella di avere la possibilità di prendermi cura della mia figlioletta (che ha 11 anni,
ndr) che sarà così profondamente ferita se rimarrà senza suo padre. Non chiedo la libertà. Voglio pagare per quello che ho fatto. Ho guidato un'automobile permettendo a un uomo di rapinare altre persone. Ma questo non è un crimine capitale".