sabato 29 gennaio 2011

BUONA LA PRIMA!




Era strano stare in mezzo al fango, col sangue che scorreva dal petto e la pioggia che si mescolava con esso, quasi a formare del vino sporco per terra. Non si stava male, a dire il vero, in quel torpore tanto naturale... da sembrare vero.

Mi presento, mi chiamo Hugh e adesso non mi posso muovere perché se lo faccio potreste sentire delle urla, quindi non mi resta che pensare, non mi resta che ricordare.

Ricordare per esempio la serata di ieri. Stavo al bar da solo, un bar pieno di uomini puzzolenti e proprio per questo motivo quando varcò la porta non ho potuto fare a meno di notarla.

Alta, bionda, elegante, profumata e sopratutto bella

Ho un certo successo con le donne (modestamente) e quindi dopo un gioco di sguardi mi sono avvicinato e le ho offerto da bere.

Abbiamo passato due orette a parlare prima che, senza remore, le dissi che volevo fare l'amore con lei.

Non ha battuto ciglio e anzi mi ha subito risposto:

“Cavolo! Di solito me lo chiedono dopo dieci minuti, in genere mi fermano solo per portarmi a letto, non certo per parlare, tu hai realizzato un record, sicuramente perché sei un timidone”

E si, con l'emancipazione femminile ormai i lunghi corteggiamenti non hanno più senso.

Vabbè, sono alla vecchia maniera, abbozzo un sorriso e riformulo la mia richiesta.

“No, rimaniamo qui a parlare, anche io sono all'antica”

Ci guardiamo e scoppiamo in una sonora risata e continuano a chiacchierare mentre azzanniamo un panino accompagnato da una bella birra.

Forse se mi avesse visto nella situazione in cui mi trovo ora sarebbe stata più arrendevole, ma non certo per compassione.

Durante la nostra chiacchierata ho scoperto che fa la scrittrice, chissà se riuscirò prima o poi a leggere qualche cosa di suo.

Basta pensare, il fango mi sta entrando ovunque e quest'acqua che viene dall'alto non facilita la situazione.

Non posso muovermi e incominciano a venirmi i brividi di freddo.

“STOP!!! Buona la prima!!!”

Finalmente mi posso muovere, e qualcuno dice che fare l'attore è un mestiere semplice.

“Hugh, sei stato bravissimo, non è necessario girarne altre”

Sai che m'importa, anche se si doveva fare un'altra volta, avrei mandato la controfigura tra la melma e gli spruzzi d'acqua.

Adesso una bella doccia, Ciao ragazzi e sopratutto... ciao bionda!




lunedì 24 gennaio 2011


L'ANTIFURTO



2:00 di notte, L'allarme della mia macchina ha iniziato a suonare.

Che fare? Avrò lasciato aperto il finestrino?

Fuori impazza la bufera, piove e la temperatura si approssima ai zero gradi.

Tra un poco smette e riprendo a dormire.

Non smette.

Sento una finestra del palazzo difronte sollevarsi rumorosamente.

“A zozzo e fai tacere il tuo barattolo!!!”

Barattolo? La mia macchina? Speriamo che non abbia sentito altrimenti si offende e domani si rifiuta di mettere in moto.

Ecco.... ha smesso finalmente e anche la serranda dell'energumeno si è abbassata.

2:30 Nooooo ha ripreso a suonare.

Mi scopro di scatto per alzarmi e vengo abbracciato dal freddo pungente della stanza (riscaldamento spento per risparmiare).

Metto il giubbotto sopra il pigiama, prendo le chiavi della macchina e di corsa esco di casa, mentre la mia macchina continua ad ululare.

Arrivo nel cortile mentre si alza nuovamente la serranda dell'energumeno.

“A zozzo!!! Domani devo andare a lavorareeee, se non la spegni entro subito, scendo e ti lego il pon pon della ciccia attorno al collooooo”

No, non mi può rovinare la ciccia regalata dalla mia fidanzata.

Punto deciso il telecomando verso la macchina.... e nulla!!! anzi sembra che urli ancora di più!!!!

Batterie scariche... cazzo! Che faccio?

L'auto urla e si alza un'altra serranda.

“A frocioooooooo, devo dormireeeeeeeeee”

Do un colpo sul cofano... leggero e naturalmente non c'è nessun calo di suono che diventa insostenibile anche per me.

“Dagli una martellataaaaaaaaaaa, anzi se continua scendo io a dargliela e darne una pure a te!”

Che fare che fare che fare..... Le doppie chiavi!

Volo per andare a prendere il telecomando di riserva maledicendo il progresso che ha permesso di abolire le vecchie e care chiavi che in questi casi funzionavano alla grande.

Faccio velocissimamente le scale per arrivare al secondo piano dove si trova il mio appartamento.

Nooooooooo la porta si è chiusa e io non ho preso le chiavi. Accidenti, ma che giorno (anzi notte) è oggi che va tutto storto?

Che fare che fare che fare.....

Devo tornare in cortile e decidere come affrontare il problema per risolverlo.

Rieccomi in cortile, le finestre con le serrande alzate si sono moltiplicate ed in ognuna c'è affacciato un energumeno che mi minaccia le cose più atroci se non riesco a far tacere l'automobile.

Notavo oltretutto che gli energumeni affacciati, chi con in mano un coltello, chi un cappio, chi un martello, sembrano tutti uguali.

Incomincio ad avere le visioni.

Ok affrontiamo il problema, devo aprire in qualche modo la macchina e farla tacere. Senza chiavi ormai non posso che spaccare il cristallo dello sportello. Ma come?

Per un attimo la sfortuna mi abbandona e vedo un bel mattone che fa giusto al mio caso. Raccolto il mattone mi appresto a colpire lo sportello... una, due, tre, quattro volte... Nulla!

Lo lancio! Mi allontano di un paio di passi e vai!

Centrato! Centrato si, ma il mattone rimbalza e come una scena che seguo al rallentatore, guardo il mattone che volteggia e che dolcemente (per modo di dire) va a schiantarsi sul cofano del suv parcheggiato a fianco.

“A Strazozzo hai centrato la mia macchinaaaaaaaa, ti strozzooooo”

Scappo, non posso fare altro. Gli energumeni sono spariti dalle finestre e non credo siano andati a dormire...

Si si scappo. Incomincio a correre, correre il più veloce possibile, ma dietro sento urla, insulti. Saranno dieci, cento, tutti uguali, l'energumeno all'ennesima potenza.

Corro, ma loro sono più veloci, e tra un po mi raggiungeranno.

Intanto nonostante sia sempre più lontano, il suono dell'allarme lo sento sempre più forte, sempre più forte...... “Marcooooooooooo, ma non la senti la sveglia?????”

Oddio! E' lunedì



domenica 16 gennaio 2011


Poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erge nella nostra menoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose impareremo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno.



C.R.Zafon






© 2011 Franco Limbardi