mercoledì 31 maggio 2006



... per sorridere....
una versione aggiornata delle tre scimmiette...
che per l'occasione diventano quattro


martedì 30 maggio 2006




Non m'accende amore.



Più non m'incanta il dolore.



Senza pietà è mia vita.



Passano i giorni e grida






l'anima mia smarrita.






Forse la giovinezza



è camminando.



Nel buio della notte



la tempesta s'ascolta



lacrimando.






Di notte al tavolino, per morire






decisi di mai più scrivere



ma ricordare vivendo



gli amori di un tempo.






Chi vive di ricordi



s'innamora!






DARIO BELLEZZA





lunedì 29 maggio 2006




Tu mi dissodi



e mi getti



il seme d'ortica



tra le gambe






la crudeltà



del tuo fuoco



mi gonfia






ma ripiego



nel mio sangue






col ventre aperto



ti spopolo






ANISE KOLTZ




domenica 28 maggio 2006





Per un momento mi sono sentito così...
alla fine però l'ho spuntata io
però è stato un bel corpo a corpo!

BUONA DOMENICA A TUTTI!
(in ritardo...)

venerdì 26 maggio 2006




FINE DELLA GIORNATA






Sotto una luce vivida



corre, si sfrena, si contorce



insensata la Vita



con stridula impudenza. Così, appena






dilaga voluttuosa, la notte



ogni cosa placcando, anche la fame,



d'ogni cosa guarendo, anche della vergogna,



dice fra sé il Poeta: <<Finalmente!






Al pari delle vertebre



anela la mente al riposo.



Col cuore pieno di funebri sogni






mi sdraierò sulla schiena



per avvolgermi, tenebre, nei drappi



della vostra freschezza!>>






BAUDELAIRE




mercoledì 24 maggio 2006




L'amore (non) è eterno






Non può durare. Certo non durerà.



Si attacca l'amore smaniando



al tuo corpo bruciante e corre ad altre



eterno solo in questa sua vicenda.



Il resto che si dice è peste e corna



di poveri poeti






DARIA MENICANTI





lunedì 22 maggio 2006




Per coloro che si amano






Che tra le loro mani il fiume si meravigli



Che tra le loro labbra i respiri siano stellati



E prodiga la brezza al loro accordo






Che parlino lo stesso linguaggio



Che partano e poi che veglino



Che soprattuto veglino



Le trappole sono tese



Fin dentro il loro cuore.






ANDREE CHEDID




domenica 21 maggio 2006




Sia lode a te, Satana, nel più alto



dei Cieli, dove un tempo regnasti, e nel profondo



Inferno, dove, vinto, giaci in sogni silenti!



Possa un giorno la mia anima riposarti vicino,



quando sulla tua fronte, come un Tempio novello,



l'Albero della Scienza allargherà i suoi rami!






BAUDELAIRE




sabato 20 maggio 2006



... per sorridere



... cosa devono sopportare gli animali a casa...

giovedì 18 maggio 2006




Dopo un lungo silenzio ora parliamo;



estraniati o morti gli altri amanti,



celata nella propria ombra la luce



avversa della lampada, calate



sopra la notte avversa le cortine,



giusto è che dibattiamo senza fine



il sommo tema dell'Arte e del canto:



è decrepito il savio; ci amavamo



in giovinezza e s'era noi ignoranti






YATES







mercoledì 17 maggio 2006



Quando si scrive delle donne, bisogna intingere la penna nell'arcobaleno.

Denis Diderot





martedì 16 maggio 2006







Sorriderti forse è morire,



porgere la parola



a quella terra leggera



alla conchiglia in rumore



al cielo della sera,



a ogni cosa che è sola



e s'ama col proprio cuore.






ALFONSO GATTO





lunedì 15 maggio 2006




Ero per strada, in mezzo al suo clamore



Esile e alta, in lutto, maestà di dolore,



una donna è passata. Con un gesto sovrano



l'orlo della sua veste sollevò con la mano.






Era agile e fiera, le sue gambe eran quelle



d'una scultura antica. Ossesso, istupidito,



bevevo nei suoi occhi vividi di tempesta



la dolcezza che incanta e il piacere che uccide.






Un lampo... e poi il buio! - Bellezza fuggitiva



che con un solo sguardo m'hai chiamato da morte,



non ti vedrò più dunque che al di là della vita,






che altrove, là, lontano – e tardi, e forse mai?



Tu ignori dove vado, io dove sei sparita,



so che t'avrei amata, e so che tu lo sai!






BAUDELAIRE




domenica 14 maggio 2006



AUGURI MAMME!!!


questa è la maia, mancata ormai più di dieci anni fa

BUONA DOMENICA A TUTTI GLI ALTRI!

sabato 13 maggio 2006




Coglierò per te



L'ultima rosa del giardino,



La rosa bianca che fiorisce



Nelle prime nebbie



Le avide api l'hanno visitata



Sino a ieri,



Ma ancora è così dolce



Che fa tremare.



E' un ritratto di te a trent'anni,



Un po' smemorata, come tu sarai allora.






ATTILIO BERTOLUCCI




venerdì 12 maggio 2006

giovedì 11 maggio 2006




I tuoi occhi



piccole preziose pietre



trovate su una spiaggia






da scrutare



meravigliato



come un bimbo






giocarci un attimo



e poi



gettarle via






JAN ERIK VOLD




mercoledì 10 maggio 2006

martedì 9 maggio 2006




Sotto la torre, al parco, di domenica



con pacata follia per ore e ore



immobile a guardarti. Avevo gli occhi



gonfi, e il sesso, e il cuore.



Infastidita



i tuoi polsi snervati dalla mia



estasi, <<lasciami>> hai detto, di fuggerti



mi hai consigliato. Sono egoista e



lo spirito umano ha più bisogno



di piombo, che di ali.






ELIO PAGLIARANI







lunedì 8 maggio 2006




E di te che saprò? Le tue apparenze



han detto quel che vuoi, quel che non sei



credi tu



che dietro a questa assurda



fuga di giorni



ci attenda



il passo delle vere parole?



O che immutati, forse



con un nuovo segreto a mantenere,



ci sorprenda l'addio?






LUCIANO ERBA




domenica 7 maggio 2006





VECCHIO POETTO

Questa foto riporta il Poetto, che sarebbe la spiaggia di Cagliari, con ancora i suoi "casotti" che erano
delle costruzioni in legno che rendevano la prima parte della spiaggia  caratteristica e multicolore.
Usufruivano di queste costruzioni le famiglie che , non potendosi permettere altre vacanze estive, pagavano una concessione al demanio e in questo modo avevano la possibilità di passare le vacanze nella spiaggia della città, avendo un comodo punto di appoggio per i figli e per loro stessi.
Un'altra funzione dei casotti, non prevista, era quella di mantenimento della sabbia dopo che le varie modifiche alla costa, porti, moli, canali, ecc. ne stavano (e stanno)  provocando la graduale scomparsa.
Queste costruzioni nel 1986 sono state abbatute grazie all'ennesima brillante idea di un politico.
Dopo pochi anni dallo scempio , ci si accorse che la sabbia spariva  in maniera sempre più veloce, ed ecco un'altra brillante idea dell'ennesimo politico... ripascimento.

pre ripascimento
dopo ripascimento

Ripascimento daccordo, però scegli la sabbia giusta e prima studia un sistema di contenimento...
Risultato: la sabbia bianca sparita e ora al suo posto un qualcosa (non sabbia) color grigio topo che per giunta viene gradualmente rosicchiato pure lui dal mare...



BUONA DOMENICA!!!

venerdì 5 maggio 2006




I CIECHI






Guardali bene, cuore: fanno proprio spavento!



Simili ai manichini, vagamente ridicoli;



come i sonnambuli strani, tremendi come loro;



e chissà dove dardeggiamenti quelle palle di buio.






Disertati dalla fiamma divina, i loro occhi



s'alzano, come fissi a una distanza, al cielo:



mai, mai verso il selciato li si vede



abbassare pensosi la testa appesantita.






E' così che camminano nel nero illimitato,



che del silenzio eterno è fratello. O città!



Mentre a noi tutt'intorno tu canti, sbraiti e ridi






atrocemente presa dal piacere,



anch'io, vedi, mi trascinò! Ma, più ebete di loro,



dico cosa mai cercano, tutti quei ciechi, in Cielo?






BAUDELAIRE




Oreste Puzzo – Il cane del cieco


 

mercoledì 3 maggio 2006



Quando ho pensato a te un po
troppo e preso da perfetta e
pura Lussuria... sento a poco
muoversi muscoli, e quel che
mi accadrà prima di chiudere... ti
amo capisci... sento il tuo corpo
lesto afferrarmi come bianchi frizzi

(il mero attimo di perfetta fame
Si)
stupendo nuota
il mondo burlone nel mio sangue immane,
scoppietta il cervello. Al rapido abbaglio
-e furioso menando, prismatico, per voglie,
il ciancero io scorge con paura isterica

un buffo girino dimenarsi in piacevole mota.

EDWARD E. CUMMINGS



 

lunedì 1 maggio 2006

IL SESSO AI TEMPI DI ULISSE

Questa intestazione bizzarra è il titolo di un paragrafo di un libretto scritto da Jacopo Fo.
Il libro che ha un titolo altrettanto bizzarro è "Lo zen e l'arte di scopare".
Queste righe le ho trovate interessenti e con delle considerazioni molto giuste, secondo me.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi, mi sembra uno spunto non male per una discussione.



Noi siamo abituati a considerare la nostra situazione 
passionale come propria del genere umano in tutte le epoche,
ma non è assolutamente così. L'amore romantico è una
cosa moderna come la lavastoviglie e il telefono.
Nell'Iliade e nell'Odissea, ad esempio, non troviamo
una sola parola dell'amore come innamoramento.
Troviamo la seduzione, il tradimento, il desiderio,
ma non c'è "l'amore romantico".
Penelope è una donna fedele in modo eroico al suo Ulisse,
ma non è innamorata cotta: è diverso. Penelope è fedele,
perché è questo il suo ruolo sociale di moglie, il suo onore.
Così come Ettore va alla morte per seguire il suo
senso dell'onore.
Le società primitive non hanno nessuna considerazione
dell'individuo come singolo, con i suoi dubbi,
le sue emozioni, le sue lacerazioni.
Perché l'umanità inizi a narrare di uomini e donne che
agiscono sotto la spinta dei loro impulsi personali,
dobbiamo aspettare Shakespeare che inventa l'amore
romantico tra Romeo e Giulietta e canta il loro sentimento
che rende meraviglioso il canto degli uccelli.
Non voglio dire che prima di allora nessuno si fosse
innamorato, voglio dire che l'innamoramento era sconosciuto
come "luogo culturale" all'interno della società,
così come oggi resta sconosciuto l'interludio tra il
colpo di fulmine e la crisi sentimentale.
Gran parte delle nostre difficoltà nelle convivenze
amorose derivano dal fatto che si tratta di un problema nuovo,
del quale i nostri avi non si sono mai seriamente occupati.
Questo problema non esisteva proprio, nel passato, in quanto
la funzione del matrimonio non è mai stata, assolutamente,
quella della ricerca e della crescita del piacere reciproco.
Lo scopo del matrimonio era economico e sociale, la vita di
coppia era il primo livello dell'organizzazione del lavoro.
L'uomo si specializzò nella produzione di beni, la donna si
specializzò nella produzione di servizi. In questo modo
l'umanità aumentò enormemente la sua efficienza produttiva.
La questione del piacere nella vita di coppia è la figlia
postbellica del tempo libero, delle 8 ore lavorative,
della meccanizzazione del lavoro e dei week-end.
Quando la gente lavorava 12 ore al giorno e faceva tutto
con la forza muscolare, la sera era così stanca che
l'unico piacere era mangiare e dormire. Al massimo una sveltina.
Non c'erano proprio né tempo né energie per chiedersi
se quello era amore vero. L'idea del divorzio era una cosa da ricchi.
Solo recentemente si è sviluppata l'idea di
"cercare qualcuno col quale vivere felici".
Beh... cosa ci impedisce di trovare una soluzione?
Sostanzialmente niente, se il vostro rapporto crescerà
e ve la spasserete non ci sarà nessuna Inquisizione che
vi perseguiterà, né vi accuseranno di stregoneria.
Al massimo vi invidieranno.




Buon primo maggio
a tutti!